Lunga l’attesa per il Conto Termico 2.0, un decreto del 16 febbraio 2016 con il compito di rivedere la disciplina per l’incentivazione delle rinnovabili termiche e degli interventi di efficienza di piccole dimensioni di cui al DM 28 dicembre 2012.
Diverse le novità della versione finale rispetto alla bozza pubblicata a fine novembre, tra le quali la principale riguarda la mediazione raggiunta tra Ministero e Regioni che, a favore di queste ultime, apporta maggiori semplificazioni di prenotazione dell’incentivo da parte della PA rafforzando peraltro il valore di garanzia. Altre importanti innovazioni riguardo l’annessione delle cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico tra i beneficiari degli incentivi riservati al pubblico e l’aumento degli incentivi per il solare termico.
Il nuovo Conto Termico 2.0, come del resto l’attuale versione, disporrà di 900 milioni di euro annui (700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche, cooperative di abitanti o sociali e società di patrimonio pubblico) per il rilancio dell’incentivo per interventi di efficienza energetica e rinnovabili termiche.
Ecco un riepilogo dei nuovi interventi incentivati previsti dal nuovo Decreto:
Per le sole pubbliche amministrazioni, 3 nuovi interventi:
- trasformazione in “edifici a energia quasi zero” (NZEB)
- sostituzione dei sistemi per l’illuminazione con dispositivi efficienti
- installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici (building automation), di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.
Restano invece incentivabili solo per le pubbliche amministrazioni, come nel precedente Conto Termico 2012, gli interventi di:
- isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato
- sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con caldaie a condensazione
- installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione di Est-sud-est a Ovest, fissi o mobili non trasportabili.Restano gli stessi gli interventi di piccole dimensioni incentivabili anche per i privati:
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompa di calore
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa
- l’installazione di impianti solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento
- sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore.
Ulteriore novità, inoltre, è l’aumento della taglia massima degli impianti per la produzione di energia termica da rinnovabili, che passa da 1 MW a 2 MW.
AGEVOLAZIONI
Isolamento termico zone climatiche E/F
Inoltre incentivi più generosi sono previsti per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F che dal 40% dell’investimento sale al 50%, e se l’isolamento è accompagnato dall’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione invernale sale al 55% per entrambi gli interventi, aumentando fino al 65% per la trasformazione in “edificio a energia quasi zero” e per la sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti.
Le spese per le diagnosi energetiche e la redazione dell’Attestato di prestazione energetica (APE), richiesti per la trasformazione in edificio a energia quasi zero e l’isolamento termico delle superfici opache, sono incentivabili al 100% per le Pubbliche Amministrazioni e al 50% per i privati.
L’incentivo, che in nessun caso può superare il 65% della spesa sostenuta, verrà corrisposto in un’unica rata per importi fino a 5mila euro, sia per i privati che per le amministrazioni pubbliche.
Importante inoltre l’abbattimento dei tempi d’attesa per l’erogazione dell’incentivo dalla conclusione della procedura, che vengono dimezzati da 180 giorni a 90.
Iscrizione ai registri
Il nuovo Decreto elimina l’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a 500 kW.
Il GSE dovrà anche predisporre una modulistica predeterminata e semplificata per la presentazione della domanda.
Sarà redatta una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW e 50 m2 per i collettori solari per i quali si può usufruire di una procedura semiautomatica. Acquistando uno dei prodotti della lista, l’operatore accede a un iter semplificato per la compilazione della scheda domanda, in cui non è necessario indicare i dati relativi alla descrizione dell’apparecchio.
Saranno ammesse modalità di pagamento online e tramite carta di credito per attestare le spese sostenute, mentre al momento il DM 28 dicembre 2012 prevede che le spese siano certificate con fattura o bonifico bancario o postale.